Come prevenire il sovrappeso nel cane e nel gatto

Stati di sovrappeso e obesità sono condizioni associate a decine di patologie che comportano una riduzione della longevità e qualità di vita di cani e gatti, come: anomalie metaboliche, endocrinopatie, patologie dermatologiche, gastrointestinali, ortopediche, disturbi lipidici, neoplastici, urinari, cardiorespiratori e ancora altre come l’aumentato rischio anestesiologico e l’intolleranza all’esercizio fisico.  È fondamentale per il Pet parent e per il Medico veterinario monitorare regolarmente il peso degli animali, al fine di individuare eventuali cambiamenti, sviluppare percorsi di prevenzione o intervento, apportando tempestive modifiche nella dieta e/o nello stile di vita.

 

Fattori di rischio

Il Pet Parent, con l’aiuto del Medico veterinario, può identificare i principali fattori di rischio, rappresentati da:

  • Genetica: esistono cause genetiche che predispongono alcune razze a manifestare maggiormente un incremento ponderale. Mentre gli animali selvatici possiedono meccanismi regolatori che mantengono l’equilibrio tra assunzione di cibo e dispendio calorico, alcuni soggetti domestici sembra che li abbiano alterati.
  • Età: la frequenza dell’obesità sembra crescere all’aumentare dell’età dell’animale. Per quanto riguarda i gatti, i periodi più “rischiosi” si verificano intorno ai 2-3 anni di vita e tra i 5 e gli 11. Le altre fasce d’età (gattino e gatto anziano) sembrano meno esposte.
  • Sesso: gli individui di sesso femminile sono maggiorente predisposti rispetto a quelli di sesso maschile.
  • Sterilizzazione: gli ormoni sessuali hanno effetti diretti sul sistema nervoso centrale, tant’è che per gli individui di sesso femminile il consumo di cibo varia in base al ciclo estrale. Studi suggeriscono che i gatti sterilizzati abbiano tre volte più probabilità di manifestare obesità rispetto agli altri. Questo è il motivo per cui, successivamente alla sterilizzazione, è opportuno individuare un alimento studiato appositamente per la condizione corporea del proprio pet. Evidenze scientifiche riportano che nell’animale sterilizzato aumenta la richiesta di cibo. Tuttavia, la riduzione degli ormoni sessuali dovuta alla sterilizzazione comporta una diminuzione del tasso metabolico pari al 20% circa, perciò bisogna adeguare l’apporto energetico.

 

Quali sono i fattori su cui si può agire?

  • Iperalimentazione: vanno limitati gli spuntini extra e l’alimentazione fai-da-te costituita dagli avanzi di cibo. Spesso si assiste a una distorsione del ruolo della nutrizione: alcuni proprietari incoraggiano il proprio pet ad iperalimentarsi in quanto lo ritengono segno di buona salute, altri somministrano automaticamente e frettolosamente snack per ogni richiesta. Spesso i pet che vivono in appartamento cercano il contatto perché si annoiano e/o vorrebbero condividere qualche attività. I Pet parent talvolta ritengono che si tratti di una mera richiesta di cibo aggravandone la condizione fisica.
  • Stile di vita sedentario: evidenze stimano che il 65% dei cani di taglia piccola non esce di casa. Talvolta i Pet parent considerano e utilizzano il cibo come palliativo, in sostituzione di altre attività dinamiche e necessarie per il benessere del cane. L’attività fisica degli animali andrebbe incrementata, essendo l’unico metodo per aumentare il dispendio energetico.
  • Il dosaggio impreciso o casuale del cibo: si raccomanda di seguire sempre le razioni giornaliere consigliate. Il medico veterinario esperto in nutrizione possiede tutti gli strumenti per calcolare accuratamente il fabbisogno di ogni singolo soggetto, includendo i coefficienti relativi all’animale e al suo stile di vita (es. sterilizzazione, attività/inattività fisica, razza, metabolismo, età, condizione corporea).

 

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