La storia evolutiva del cane moderno
Adattamento alimentare
Il cane, al pari del gatto, appartiene all’ordine dei Carnivori, per cui la principale fonte di nutrimento è costituita da tessuti animali. Uno studio comparativo delle esigenze nutrizionali, caratteristiche anatomiche e degli adattamenti metabolici di queste due specie mostra tuttavia quanto si siano evolute in maniera differente l’una dall’altra.
Durante lo sviluppo evolutivo, il gatto è sempre stato un carnivoro obbligato. Il cane viene invece definito carnivoro opportunista in quanto ha sviluppato abitudini alimentari più simili a quelle degli onnivori. Questo perché il cane ha vissuto per maggior tempo a stretto contatto con l’uomo, adattandosi gradualmente al suo tipo di alimentazione. Il cane, infatti, è stato addomesticato almeno 36.000 anni fa, mentre il gatto circa 10.000. Come l’uomo, il cane può utilizzare efficacemente componenti alimentari di origine sia animale sia vegetale, mentre il gatto è altamente dipendente dai tessuti animali per il soddisfacimento di specifiche esigenze nutrizionali.
Quando e dove si sono incontrati uomo e cane?
Sono molte le ipotesi e le ricerche si sono susseguite nel tempo. Innanzitutto, dobbiamo ricordare che l’uomo incontrò il lupo, non il cane, vale a dire che il cane è stato il frutto di questo incontro. L’incontro con il lupo e poi l’accoglienza del proto-cane nelle comunità umane ha sortito una grande trasformazione dell’essere umano nella storia. Potrebbe essere stato il lupo ad avvicinarsi e interessarsi all’uomo, ma potrebbe anche essere accaduto il contrario. Perché vi sia un processo di accoglienza non basta però solo l’interesse reciproco, il progressivo avvicinamento e l’incontro, deve accadere qualcos’altro: ci deve essere una adozione. Se accettiamo che nel paleolitico il maschio umano era dedito alla caccia e alla perlustrazione del territorio mentre la femmina raccoglieva nell’area adiacente all’accampamento, potremmo ritenere che il primo cucciolo di lupo sia stato raccolto dal maschio e che, una volta portato alla femmina, sia scattato il comportamento materno che si estrinsecava con il prendersi cura della prole.
Quali sono stati i caratteri selezionati dall’uomo?
I primi caratteri selezionati dall’uomo sono stati i tratti infantili. I cani di oggi, le razze brachicefale principalmente, rispetto al lupo, mantengono alcuni caratteri giovanili. Un altro carattere selezionato è stato la docilità, ovvero la capacità di assecondare le richieste dell’uomo. Le virtù collaborative erano già presenti e da subito hanno valorizzato il lupo all’interno del villaggio. Lupo ed essere umano hanno iniziato un percorso di alleanza che ha dato come esito da un lato un lupoide particolarmente propenso a comunicare e convivere a stretto contatto con l’uomo, d’altro lato un essere umano più forte e realizzato nella caccia e nella difesa del gruppo.
Le radici dell’alleanza
Quando è avvenuto il processo di domesticazione con esattezza? Difficile dirlo. I siti paleontologici parlano della presenza del cane in un periodo antecedente a 14.000 anni fa e in questa fase il cane era anatomicamente moderno. Si ritiene che il processo di domesticazione abbia preceduto questa data, 36-50.000 anni fa. Ossa risalenti ai cani databili 33.000 anni fa sono state trovate in Siberia. Il processo di domesticazione quindi ha preceduto la rivoluzione del neolitico e questo rende la domesticazione del cane un fenomeno diverso rispetto a quanto accaduto alle altre specie addomesticate successivamente. Infatti, ha funzionato da modello base per la domesticazione delle future specie da allevamento. L’uomo era un cacciatore e raccoglitore seminomade, fortemente legato alle risorse ambientali e pronto ad allearsi con il lupo.
L’uomo moderno rappresenta il risultato dell’alleanza tra uomo del passato e il lupo.
In che modo il cane ha forgiato alcuni caratteri degli umani? La sua presenza ha accresciuto la sicurezza del gruppo familiare attraverso la difesa attiva del gruppo e del territorio. L’uomo con accanto il cane può dormire sogni più tranquilli e ampliare le sue comunità con conseguente ripartizione dei compiti. La tendenza del lupo a collaborare in qualità di aiutante apporta innumerevoli benefici alla collettività. Inoltre, la presenza del lupo amplia il territorio umano sia negli spostamenti che nella caccia. Ricordiamo che le performance di caccia di uomo e proto-cane insieme non sono paragonabili a quelle del singolo cacciatore. Uomo e lupo erano adatti ad incontrarsi per la loro tendenza sociale, comunicativa e complementarità. Sembrano due facce della stessa medaglia evolutiva e insieme formano un super organismo capace di potenziarsi reciprocamente.
In conclusione
Essere un animale sociale significa costruire rapporti molti stretti. Il lupo e il cane moderno hanno bisogno del gruppo per sentirsi vivi e funzionali, sanno che le speranze di sopravvivenza sono affidate solo al gruppo. Ecco perché gran parte delle motivazioni del cane si esplicano nei rapporti sociali e collaborativi.
Staff veterinario Arcaplanet
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